Abbiamo intervistato il presidente della Comunità Ellenica dello Stretto, il Professor Daniele Macris, che qualche giorno fa aveva inviato alla mail della nostra redazione contenente un progetto interessante per la valorizzazione dell’area che oggi ospita l’edicola votiva neobizantina dedicata ad Agios Nicolaos, lì dove fino al 1908 sorgeva la chiesa di San Nicolò dei Greci.
Di seguito il testo della mail contenente la lettera del docente.
“La presenza, nel centro della città di Messina, di un pregevole parco urbano di fronte allo Stretto, poco distante dal Palazzo del Governo attuale sede della Prefettura, e sul sito della storica parrocchia di S. Nicolò dei Greci (1686-1908), oggi ricordata “in loco” da un’edicola votiva neobizantina, dono di un filantropo greco (dott. Panajotis Kuridis), offre lo spunto per un’articolata proposta di arredo urbano ornamentale ed artistico, che renda significativa ed evocativa l’intera area circostante. Il progetto propone di creare in questo sito nevralgico della città uno spazio in cui collocare in modo ordinato, ragionato e progressivo dei monumenti (busti, sculture, colonne, lapidi ecc.) che richiamino al cittadino messinese, al turista, al crocierista e a chiunque si trovi a passare (la zona è vicina al porto e di intenso passaggio pedonale e automobilistico), lo straordinario patrimonio culturale, scientifico, artistico, politico e filosofico che è originato nella Magna Grecia o che da esso deriva. Lo scopo è quello di testimoniare visivamente e materialmente che questo importantissimo legato culturale si è proiettato lungo tutti i secoli, anche quelli più difficili per le regioni magnogreche, sino a giungere intatto e per certi versi fortificato nella contemporaneità. Evidenti e permanenti sarebbero le ricadute positive in termini di visibilità e di immagine della città dello Stretto.
Il “Giardino della Sapienza della Magna Grecia” si pone quindi come un luogo di riflessione e di proposta, di incontro e di scambio all’ombra di una bella e lussureggiante vegetazione mediterranea, non lontano dall’imponente statua di Ferdinando II, opera del Tenerani,(1853) ad essa fisicamente collegato, e dal Monumento ai marinai russi, opera di Vasily Selivanov, sul modello ideato da Pietro Küfferle (scultore svizzero) nel 1911.
L’area, corrispondente in modo esatto a quella ove sorgeva la chiesa greca, ha un suo respiro ed una sua autonomia, che meritano di essere valorizzati. La vicinanza all’imboccatura del porto di Messina, il paesaggio dell’Aspromonte sullo sfondo e in mezzo le rapide ed azzurre correnti dello Stretto costituiscono una cornice geografica naturale di sicuro richiamo all’eredità magnogreca e al contributo culturale e scientifico dei Greci d’Occidente alla civiltà mondiale.
Personalità come Dicearco ed Evemero, ambedue di Messina, Archimede, Empedocle, Stesicoro e, per la parte continentale, Zaleuco, Pitagora, Archita, Parmenide, Filolao, Milone, Menestore, Ibico, Glauco meritano di essere ricordate in un adeguato “pantheon”, insieme con gli esponenti dei periodi successivi, fino ai nostri giorni, Giuseppe l’Innografo, Metodio Patriarca, S. Filippo il Grande, Giorgio Maniace, Nicola di Mesa, S. Elia, S. Leo, S. Cono, Costantino Lascaris, Enrico Aristippo, Dimitrios Bisbikis, p. Kosmàs.
Sono già disponibili un busto in terracotta con velatura di marmo di Dimitrios Bisbikis (1823-1848), eroe delle epiche giornate messinesi del 1848, sepolto nella cripta di S. Nicola dei Greci, opera dello scultore Francesco Palamara-Mesiano e uno in gesso verniciato di p. Kosmàs Papapetru (1952-2010), il primo monaco ortodosso del terzo millennio in Magna Grecia, artefice della rinascita spirituale del monastero di S. Giovanni il Mietitore di Bivongi, opera dell’ apprezzato e noto artista Domenico Carteri. Per gli altri esponenti si potrebbe pensare ad una progressiva acquisizione per mezzo di un concorso di idee adeguatamente pubblicizzato e sponsorizzato. In tal senso si immagina – per dare continuità e lunga prospettiva all’iniziativa – un evento annuale (scegliendo un giorno significativo per la grecità classica o moderna), durante il quale collocare una nuova opera nel “Giardino”. L’evento diventerebbe così un appuntamento culturale importante per la memoria della città (a cui nel tempo si potrebbero accostare altri eventi a latere: presenza di personalità importanti del mondo ellenico o filellenico, convegni, mostre etc.). La Comunità Ellenica dello Stretto si propone come ente curatore del sito e sollecita l’intervento di vettori pubblici e privati per il sostegno e la realizzazione di un progetto così interessante e fondamentale per l’identità cittadina e della regione dello Stretto”.