Nuovo appuntamento con la pet therapy nella RSA Opus Residential, che dà seguito a un primo incontrato tenutosi lo scorso mese con gli amici a quattro zampe e gli ospiti della struttura.
Sono tre al momento i cagnoloni protagonisti delle mattinate di gioco all’insegna della I.A.A. (Interventi Assistiti con gli Animali): Fragola, una simpatica Chihuahua, Samantha, detta Sam, una dolcissima Golden Retriever e Cherie, un’adorabile barboncina purtroppo venuta a mancare una decina di giorni fa.
Oltre che nella struttura di via Palermo, l’iniziativa si svolge parallelamente anche nella residenza per anziani di via Santa Cecilia 41; a coordinare gli incontri la dottoressa Giulia Gulino, assistente sociale dell’Opus, che insieme alle psicologhe Roberta Mazzotta e Mariateresa Panebianco, ambedue operatrici certificate pet therapy, hanno reso possibili momenti di tenerezza e condivisione, grazie anche al prezioso contributo dell’animatrice Roberta Pannuccio.
L’Opus, rappresentata dal suo direttore, la dottoressa Alessandra Iuculano, ha subito sposato con entusiasmo la possibilità di far avvicinare gli anziani ai pelosi e aperto così le porte ai cagnoloni e ai loro padroni, riscuotendo un gran successo tra ospiti e familiari. L’idea è quella di fare degli incontri con gli amici a quattro zampe un appuntamento fisso con cadenza regolare, tanto che la struttura, tra le prime in città a realizzare una simile iniziativa, punta ad arruolare quanti più cani possibili.
Com’è noto, sono molti i benefici della pet therapy, pratica consolidata anche tra le corsie degli ospedali: il contatto con il migliore amico dell’uomo favorisce infatti la riduzione di stress e ansia, migliora l’umore, aumenta la motivazione e promuove la socializzazione. L’interazione con i cani è poi un valido alleato nel processo di guarigione, in quanto i quadrupedi offrono affetto e sostegno, incoraggiano l’esercizio fisico, coinvolgendo e stimolando l’anziano in attività come la camminata e il gioco. Tra uomo e cane si gettano le basi di un forte ponte comunicativo, che incoraggia al contatto umano e spezza l’isolamento sociale. È scientificamente dimostrato che la presenza degli animali contribuisce a ridurre i livelli d’ansia, di cortisolo, la glicemia e il battito cardiaco, aumentando al tempo stesso le endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello che contribuiscono a favorire uno stato di benessere generale.
Gli interventi assistiti con gli animali prevedono di concerto l’intervento di una terapeuta che si occupa della salvaguardia del cane e di un’altra specialista che garantisce una corretta interazione paziente – animale. “Principalmente – hanno dichiarato le psicologhe Roberta Mazzotta e Mariateresa Panebianco – lavoriamo su tre livelli: cognitivo, emotivo e motorio e tramite l’ausilio di strumenti come la spazzolina favoriamo la coordinazione motoria degli anziani ma anche quella cognitiva, stante la possibilità di dare dei comandi. Quello su cui ci andiamo più a concentrare è però l’aspetto emotivo, poiché il contatto con il cane, attraverso la semplice presenza ma anche mediante la carezza, l’abbraccio e l’odore, porta il paziente a provare emozioni piacevoli, ricordi del proprio cane e del proprio passato e in generale sentimenti positivi.”
Un vero toccasana quindi, tanto per gli anziani ospiti della struttura, quanto per gli amici a quattro zampe.