In occasione del taglio della “Vasilopita“, ieri pomeriggio, presso la Comunità Ellenica dello Stretto, è stato presentato il testo “I GRECI DI MESSINA: storia e cronache dei greci messinesi dall’VIII al XXI secolo” del prof. Daniele Macris.
In una sala conferenza colma di gente, il prof. Macris ha narrato parti di storia della città di Messina che si intrecciano inevitabilmente con quelle di personaggi greci che nella nostra città hanno trovato una nuova casa, tenendo vivo quel legame con la Grecia che ha origine antiche.
Tra i personaggi illustri oggetto del libro importante è il capitolo dedicato al secolo 500 dove troviamo Antonio Maurolico, padre di Francesco, sommo scienziato e vanto dell’intera Sicilia. Toccante e commovente risulta la parte dedicata alle testimonianze giornalistiche del 1908. Difatti il terremoto che distrusse Messina ebbe grande risalto anche nei giornali greci e l’autore fa un vero e proprio excursus tra queste fonti, un lavoro certosino svolto “nella Biblioteca del Parlamento greco, sita ad Atene”. Vengono, quindi, riportati articoli di quotidiani di diffusione nazionale come “Akropolis”, “Estia” ed “Embròs”. Il testo si conclude con una piccola raccolta fotografica dal 1902 fino ai giorni nostri. Il testo verrà presentato sabato 18 gennaio nel comune di Barcellona P.G., a cura del prof. Rino Quattrocchi.
A fine manifestazione Padre Giovanni Amante ha proceduto alla benedizione della “Vasilopita“, il tipico dolce che nella tradizione ortodossa viene tagliato e mangiato all’arrivo del nuovo anno.
La caratteristica di questa torta è che al suo interno è celata una moneta e la persona che troverà la troverà nella propria fetta avrà un anno fortunato. L’origine della torta si fa derivare proprio da San Basilio.
Secondo questa tradizione, San Basilio si trovò a dover raccogliere monete d’oro dai suoi concittadini a Cesarea, per offrile ai nemici e scongiurare un’invasione. L’invasione alla fine non ebbe luogo e San Basilio, incapace di dire chi avesse donato cosa restituì l’oro inserendoli casualmente in dei panini.
I panini furono poi distribuiti e tutti ricevettero qualcosa.
Da qui nasce il simbolismo associato alla moneta nella festività odierna.