È stato pubblicato sul sito del Ministero dell’ambiente il report dei cosiddetti Iropi (motivi imperativi di rilevante interesse pubblico) per il ponte sullo Stretto, approvato dal Consiglio dei ministri il 9 aprile scorso e che vorrebbero inviare alla Commissione europea come semplice informativa prima di approvare definitivamente il progetto al Cipess ed aprire i cantieri.

Premesso che alla Commissione europea bisogna chiedere un parere e non inviare una semplice comunicazione, poiché habitat e specie definite prioritarie dall’Europa sono a rischio, la lettura del documento è a tratti esilarante.
Ma quali sarebbero, in sintesi, i motivi imperativi per costruire il ponte sullo Stretto?
1) In caso di fenomeni sismici di forte intensità gli aiuti, per Sicilia e Calabria, arriverebbero prima;
2) Motivi militari, il ponte agevolerebbe il passaggio rapido dei mezzi Nato;
3) Eliminazione dell’insularità siciliana, che avrebbe fino ad oggi impedito lo sviluppo dell’isola;
4) Integrazione dei servizi sanitari di Reggio, Messina, Taormina e Catania.
5) In caso di siccità il ponte agevolerebbe il passaggio veloce delle autobotti.
Perché noi riteniamo che i suddetti motivi imperativi sono futili?
1) Perché in caso di terremoto devastante non si potrebbe neanche raggiungere il ponte, ammesso che rimanga in piedi;
2) Perché in caso di guerra il ponte sarebbe un facile obiettivo/bersaglio da colpire e distruggere;
3) Perché non è l’insularità la causa dell’arretratezza economica della Sicilia, visto che la Calabria, pur essendo ben saldata al continente, non ci sembra ne abbia tratto grande vantaggio ;
4) Perché il problema della sanità pubblica del nostro territorio sono proprio i servizi sanitari che con il ponte vorrebbero integrare;
5) Perché in Sicilia e Calabria non manca l’acqua ma una decente rete acquedottistica.
Concludendo, la lettura del report ci lascia sempre più convinti che non esistono reali motivi imperativi di rilevante interesse pubblico per la costruzione del ponte sullo Stretto. Quello che serve alla Sicilia è, invece, la messa in sicurezza dei territori e degli edifici, il potenziamento della rete stradale e ferroviaria, più investimenti nella sanità pubblica e una nuova rete acquedottistica per ridurre le perdite che superano il 50%.
Giù le mani dallo Stretto di Messina!

Comitato Noponte Capo Peloro