La giornata di ieri ha visto l’inizio della distribuzione degli aiuti israelo-americani ai palestinesi che, però, si è conclusa con un fallimento totale, in quanto la località designata è stata presa d’assalto da una popolazione disperata, senza cibo da settimane.
Le forze di occupazione israeliane hanno aperto il fuoco sui palestinesi, causando la fuga immediata del personale americano.
Successivamente, migliaia di persone affamate sono, poi, riuscite a prendere d’assalto il sito della Fondazione Umanitaria di Gaza e, l’allontanamento delle forze di occupazione, ha permesso ai palestinesi di prendere tutto ciò che si trovava sul posto: dagli aiuti alimentari agli articoli non essenziali.
Dalle foto e video filtrate dai canali arabi, tra cui Eye on Palestine, sembra che i militari israeliani avessero preparato un ghetto che ricorda un campo di concentramento.
Chiaramente visibile la disperazione delle persone in attesa del cibo: chi con una bacinella, chi con un secchio e chi, più fortunato, con una pentola. Intanto, nella serata, si sono registrate alcune esplosioni, mentre le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nel villaggio di Al-Mughayyir, a nord di Ramallah e nella città di Dura, a sud di Hebron.
Nel frattempo, Netanyahu continua a negare l’esistenza della carestia a Gaza, dichiarando ai giornalisti: “abbiamo detenuto migliaia di civili e li abbiamo fotografati nudi, e non c’erano segni di fame su di loro—anzi, semplicemente non fanno esercizio fisico”.
Dall’Europa, infine, tuona il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, per il quale quella che Israele sta conducendo a Gaza è una “ guerra ingiusta, crudele e disumana ”, definendo Gaza una “ ferita aperta dell’umanità ” e il silenzio del mondo è “ complice di questo massacro ”!