Il Ponte sullo Stretto un’opera che ha già sottratto risorse importanti, non necessaria e dannosa, con costi sociali altissimi per le comunità. Ribadisce la Cgil Messina che nel corso dell’assemblea pubblica della scorsa settimana, con associazioni e movimenti in lotta, ha messo ancora in evidenza come il territorio abbia diritto a tanti interventi utili che occorrono, a tanto altro negato a cittadine e cittadini.
“Ricordiamo – dichiara il segretario generale della Cgil Messina, Pietro Patti – i fondi fondamentali sottratti al Mezzogiorno, i finanziamenti che si mettono a rischio e quelli cancellati da ogni programmazione, i
ritardi nella realizzazione di opere importanti, i diritti negati partendo da quello alla salute. Lo ricordiamo soprattutto a chi oggi parla, anche contro la nostra organizzazione sindacale, ma che ha sempre taciuto e tace su risorse e interventi non garantiti e scippati alla collettività”.
“Abbiamo anche evidenziato – prosegue Patti – come non sia stata fatta una trasparente analisi costi/benefici, così come sono inaccettabili le forzature sulle procedure”.
Le vere priorità sono altre, che la Cgil chiede nel reale interesse del territorio, delle regioni del Sud, tra cui lotta al dissesto idrogeologico, una rete ferroviaria e stradale moderna, un sistema idrico efficiente, investimenti nella sanità pubblica.
Oggi, venerdì 30 maggio, alle 10,30, si terrà un presidio nello spazio della Passeggiata a mare antistante la Prefettura, il sit in è organizzato dal “coordinamento No Ponte”
