Giuseppe Giannini, del Queens di New York, consiglia agli italiani d’America, d’Australia e a tutti coloro che vivono all’estero di non dimenticare mai le proprie origini. Esorta a ricordare la storia e la cultura del proprio paese, l’orgoglio di essere italiani per sempre. Il suo più grande Hobby è fare musica.
Un’afosa giornata dei primi giorni di giugno per intervistare il mininistro spiritualista ordinato, come si definisce egli stesso, Giuseppe Giannini, del Queens, New York, che gestisce una “spiritualist church” a New York City da circa 50 anni con corsi di sviluppo psichico.
È nato in America, ma ha origini italiane, infatti ricorda suo nonno materno, Salvatore Lentini, che negli USA aveva una trattoria, dove cucinava le prelibatezze dei piatti del Sud. Era di Siracusa, provincia siciliana, la nonna Rosa Cornelia, che aveva non solo il nome della madre dei Gracchi, ma anche i colori delle stirpi che l’avevano abitata, Greci, Arabi, Romani. I suoi bisnonni erano palermitani. I nonni paterni erano americani, infatti figli di palermitani, con nonna Rosalia di Palermo. Ricorda che andava a far visita ad uno zio, a Bocca di Falco, in provincia di Palermo. Il nonno di suo papà era calabrese di Corigliano Calabro, città del gusto, delle frattaglie e della nduja. Giuseppe si rammarica quando riferisce che non viene in Italia da 53 anni. È cresciuto a New York, sempre con il desiderio di rivedere la terra sicula e calabra dei suoi parenti antenati. Precisa che è lì che sono piantate le sue radici. Diversi i lavori svolti negli States, in un Ufficio di New York come Ragioniere, poi in un altro Ufficio a Manhattan. La scoperta del suo desiderio di darsi alla Chiesa spiritualista gliela fa gestire, come ministro da mezzo secolo. Il suo grande Hobby è la musica, infatti suona la fisarmonica diatonica, più nota come organetto, il tamburello e le nacchere. Da ragazzo comprava i dischi a 45 e a 33 giri, LP, cassette e CD. È per il suo passato, di italoamericano navigato, che oltre all’inglese, sua madre lingua, parla l’italiano, il dialetto siciliano, calabrese, il napoletano ed ha una buona conoscenza dello spagnolo, portoghese e la lingua gitana. Si è esibito in molti locali americani e grandi stadi, arene e palchi con “I Giullari di Piazza”, guidati dalla cantante-soubrette Alessandra Belloni. Esibitosi alla Carnagie Hall di New York City, alla Cathedral St. John’s the Divine, in Lincoln center, in vari college di New York, in tutti gli Stati Uniti, nel Midwest, in California, Los Angeles, San Francisco, San Diego, in Brasile, a Rio de janeiro, a Baja. Nell’area di New York e New Jersey si è esibito in molti ristoranti italiani. Numerosi i personaggi famosi conosciuti, attori, politici, cantanti, Tony Benett, l’ultimo crooner americano, che come Dean Martin e Frank Sinatra era ritenuto “la voce calda del Jazz Americano”, che nel 2021 fece la live con Lady Gaga. Ha conosciuto la bellissima attrice Raquel Welch, indossatrice e attrice del film James Bond. Le fu presentata anche la grande Catherine Deneuve, attrice e produttrice francese nel 1993, candidata all’Oscar e legata sentimentalmente con l’attore italiano Marcello Mastroianni. Quando la Deneuve veniva ad Hollywood, andavano insieme a mangiare al Rodeo Drive Beverly Hills. Giuseppe Giannini ha molte amicizie tra gli italoamericani, tra queste AIAE con la Presidente “Association Italian American Educators”, Cav. Josephine Buscaglia Maietta. La giornalista è Host della trasmissione radiofonica “Sabato Italiano” a Radio Hofstra University di New York, premiata dall’UNESCO, Prima “Radio University in the world”,in onda dalle 12:00 alle 14:00 sulla stazione radio WRHU.org FM 88.7, dove Giannini è stato ospite, facendolo conoscere dall’Europa, fino in Australia. Non ha un famiglia, ma tanti cari amici e parenti con cui condivide il suo tempo libero. Raccomanda agli italiani d’America, d’Australia e a tutti coloro che vivono all’estero di non dimenticare mai le proprie origini. È importante non accantonare la storia e la cultura del proprio paese ed essere orgogliosi di essere italiani per sempre. Il piatto che vorrebbe gustare in Italia sono “gli schiaffettoni al sugo”, una specie di Paccheri, le melenzanine ripiene e la pasta con le sarde e mollica. Ci confida che i luoghi, che visiterebbe per primi in un suo itinerario turistico in Italia, sarebbero Sicilia e Calabria, dove le sue radici sono profonde ed indelebili.
Conclude con un saluto tipico siciliano che non lascia dubbi: Vossia benedica, baciamo le mani!