Nel giugno del 1955, a Messina, i ministri degli Esteri dei sei Paesi fondatori della CECA posero le basi per quella che diventerà la Comunità Economica Europea.
Grazie all’iniziativa del ministro italiano Gaetano Martino, messinese e convinto europeista, la conferenza si svolse in Sicilia. Nonostante iniziali divergenze, all’alba del 3 giugno si giunse a un accordo sull’obiettivo strategico di un mercato comune, che porterà nel 1957 alla firma dei Trattati di Roma.

La risoluzione approvata a Messina segnò una svolta storica: accanto alla CECA, nata per la gestione congiunta dei settori del carbone e dell’acciaio, si delineò una nuova visione di integrazione economica fondata sulla libera circolazione delle merci e dei fattori produttivi. Un successo diplomatico per l’Italia, sostenuto anche dall’Assemblea parlamentare della CECA, che pochi giorni dopo espresse ufficialmente il proprio appoggio al processo di unificazione.

A ricordare quel momento fondativo, il prossimo 24 giugno 2025 si terrà al Parlamento europeo di Bruxelles l’incontro istituzionale “L’Europa che si unisce vola”, dedicato alla Conferenza di Messina del 1955. Vi prenderanno parte eurodeputati, autorità locali e rappresentanti della società civile, in un ideale “ponte” tra Messina e le istituzioni comunitarie.
Quel passaggio storico è passato alla memoria come “lo spirito di Messina”: la capacità di superare i veti incrociati e rilanciare il progetto europeo in un contesto difficile, nel pieno della Guerra Fredda.

Oggi, in un’epoca segnata da tensioni geopolitiche, crisi ambientali e sfide sociali, quello slancio visionario è più che mai attuale: per costruire un’Europa coesa, democratica, solidale e capace di affrontare con coraggio il futuro.