Inaugurata ieri, presso l’Associazione Culturale Spazioquattro, la mostra “Missing Girl” di Matteo Fieno, un invito, artisticoletterario, a guardare oltre ciò che appare.
Dieci opere, realizzate tra il 2024 e il 2025, con tecnica mista su tela (acrilico, olio e gesso, formato 90×90 cm), raccontano la dimensione più intima dell’assenza: quella interiore, quella parte di sé che resta in ombra, che non scompare, ma attende di essere accolta.
“Missing Girl” non è un volto, ma una soglia, come spiega l’artista. “È ciò che manca, ma continua a vivere nei gesti, nella pelle, nella memoria.”
Conosciuto per il suo approccio narrativo e figurativo, Matteo Fieno torna a intrecciare arte visiva e parola. Come nelle sue precedenti esposizioni, anche qui l’esperienza è arricchita da un catalogo narrativo che accompagna ogni opera: riflessioni, frammenti di voce e brevi testi trasformano la visione in un dialogo silenzioso, dove arte e letteratura si fondono in un’unica trama sensoriale.

La mostra si sviluppa in quattro nuclei tematici, concepiti come traiettorie emotive: Identità che si cela : figure di spalle, immobili, dove la postura diventa linguaggio dell’anima; Dualismo e contrasti interiori : corpi e fondali divisi, cromie opposte, una pittura di confine; Gesti trattenuti e sguardi bassi : l’intimità si esprime nel non detto, nel gesto interrotto; Eleganza negata e mistero presente: figure composte, distanti, che interrogano l’idea stessa di femminilità. Ogni quadro è una presenza che si sottrae, un invito a osservare ciò che resta invisibile. “Missing Girl” è una riflessione sulla fragilità dell’identità e sulla forza poetica del silenzio. Fieno costruisce un tempo sospeso, dove la pittura non descrive, ma evoca. Le figure non chiedono di essere riconosciute: sono specchi dell’interiorità, superfici di memoria e tensione. Cosa resta di noi quando non ci lasciamo vedere? Questa la domanda che attraversa l’intera mostra, lasciando allo spettatore lo spazio per una risposta personale, stimolando la fantasia e la creatività dello stesso osservatore.
Matteo Fieno presenta, quindi, un progetto maturo, denso di introspezione e coerenza formale, in cui l’assenza diventa linguaggio e la pittura un luogo dove ciò che manca continua a farsi presenza.
La mostra sarà fruibile fino al 30 ottobre, dal lunedì al sabato, dalle 17:30 alle 20:00.
