Inaugurata ieri sera, presso il cortile del Rettorato dell’Università degli studi di Messina, la nuova ambulanza della “Misericordia” di Messina, dedicata alla memoria di Sara Campanella, riportando sullo sportellone laterale la celebre frase “Mi amo troppo per stare con chiunque”.
Il dott. Pietro Delia, governatore della “Misericordia” di Messina, ha voluto strettamente questa dedica “affinché il suo ricordo continui a viaggiare al servizio della comunità”. Nel suo intervento, durante la cerimonia, ha aggiunto che “la violenza di genere è un’emergenza sociale, culturale ed umana….ricordare…vuol dire non restare indifferenti di fronte ai segnali di violenza”.
Visibilmente commossa la madre di Sara, Cetty Zaccaria, che ha dato lettura ad un breve discorso di ringraziamento, per poi stringersi in un abbraccio con il marito ed il figlio. Durante la cerimonia è intervenuta la rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari, mentre per l’amministrazione comunale è intervenuto l’assessore, Alessandra Calafiore. Entrambe le autorità hanno ringraziato i familiari di Sara per la presenza alla cerimonia, tessendo le lodi di tutti coloro che hanno contribuito all’acquisto del mezzo di soccorso.
A conclusione, prima della benedizione eseguita dall’arcivescovo, Mons. Giovanni Accolla, è intervenuto il corettore della “Misericordia”, padre Giovanni Pelleriti, che si è soffermato sulla missione dei volontari della “Misericordia”, definiti “strumenti di Dio per la salvezza umana e spirituale di ogni essere umano”.

Don Pelleriti ha aggiunto che: “nel voler intitolare l’ambulanza a Sara c”è tutto il desiderio e l’attenzione della misericordia ad ogni vita perché ogni vita è dono prezioso di Dio”. La commozione collettiva ha trovato l’apice dopo l’apertura del portellone dell’ambulanza, con tanti palloncini bianchi che hanno preso il volo verso l’alto, accompagnati dal suono della sirena, nel tenero ricordo di Sara Campanella.
La serata è stata guidata dalla giornalista Letizia Lucca che ha ben diretto la cerimonia che, tra l’altro, ha avuto una breve parentesi al cinema Apollo, con la proiezione di un docufilm “Fili invisibili” di Fabio Schifilliti, nell’ambito del progetto “Oltre le ombre” dell’Istituto Copernico, che aveva come protagoniste le storie di Graziella Recupero e di Sara Campanella.
