La prima edizione della Biennale d’Arte di Messina si avvia alla conclusione con un bilancio più che positivo: oltre 25mila visitatori hanno ammirato le opere esposte nei diversi siti della città, trasformata per settimane in un vero e proprio palcoscenico diffuso dove arte contemporanea e architettura storica hanno dialogato tra loro.

Un successo che ha spinto molti degli artisti partecipanti a donare le proprie opere alla Biennale, affinché possano continuare a essere valorizzate anche al di là della manifestazione. Le opere entreranno a far parte della collezione permanente della Biennale d’Arte di Messina, preludio alla nascita di una galleria stabile dedicata alla promozione artistica e culturale della città.
«Sono molto contento del successo che ha ottenuto e sta ottenendo la I Biennale d’Arte – ha dichiarato Gianfranco Pistorio, presidente della manifestazione –. Diversi artisti ci hanno contattato per donare la propria opera e farla diventare parte della collezione permanente, che sfocerà in un progetto espositivo volto alla creazione di una galleria permanente cui farà capo la Biennale d’Arte».



Le opere donate
Le donazioni coprono varie discipline artistiche – dalla pittura alla scultura, fino alla fotografia – e sono attualmente esposte nei principali siti istituzionali di Messina.
- Palazzo Zanca: “Sussurri del mare” di Adele Ferrara, “L’abbandono” di Miriam Macrì, “Processione di San Giovanni a Ragusa” di Francesco Minniti.
- Palazzo dei Leoni: “Blue Perspective” di Giovanni Primo Greco e “La sorgente dell’eternità” di Sandos. L’artista Antonio Gaudioso donerà invece un’opera diversa da quella attualmente in mostra.
- Camera di Commercio: “The message in a bottle” di Francesco Recupero, “Umanità ferita” di Pierangela Bascone, “Astrazione stratificata” di Alessandro Botti, “Map” di William Mark Zanghì e “Pietà Palestinese” di Luca Arena.
- Chiesa dei Catalani: “Introspezione” di Elio Ruffo e una nuova opera di Francesco Logoteta, che sostituirà quella attualmente esposta.
- Teatro Vittorio Emanuele: “Trittico degli spiriti” di Emmanuel Hendrix e “La vita segreta delle pere” di Alena Andreeva.
Il progetto espositivo permanente è ancora in progress, ma rappresenta già un segnale concreto di come la Biennale messinese si stia consolidando come punto di riferimento per l’arte contemporanea del Sud Italia.
