Il giorno di San Valentino è un giorno in cui si celebra l’unione fra innamorati come affermazione del concetto universale di amore romantico o affetto reciproco tra amici, che si festeggia il 14 febbraio di ogni anno in molte regioni del mondo.
Il nome si rifà ad una festa cristiana in onore del martire Valentino di Terni, a sua volta sovrimposta alla precedente festività romana dei Lupercali, che, attraverso successive tradizioni popolari, è diventata una significativa celebrazione sociale e commerciale dell’amore in molti paesi del mondo, anche estranei alle tradizioni precedenti.
In Italia, in diversi comuni sono in uso le cosiddette “chiavi di San Valentino“, che vengono date agli innamorati come simbolo romantico e invito a sbloccare il cuore del donatore: in origine, esse venivano date ai bambini per scongiurare l’epilessia, chiamata la “malattia di San Valentino”.
Storia della festa degli innamorati
Nei giorni intorno alla metà di febbraio, nell’Antica Roma era usanza celebrare i Lupercalia, feste di purificazione di radice arcaica legate al ciclo di morte e rinascita della natura, dall’interpretazione molto controversa. Queste feste erano accompagnate da vari rituali che potrebbero essere in qualche modo sopravvissuti, trasfigurati, nelle tradizioni di sovvertimento dell’ordine del Carnevale.
In particolar modo, alcune pratiche arcaiche della fertilità prevedevano che due giovani, dopo aver sacrificato capri e un cane, rivestissero il loro corpo nudo della pelle di questi e corressero attorno alla base del Palatino, percotendo con delle strisce della medesima pelle quelle donne che si offrivano al colpo onde propiziare la propria fecondità
Questi riti, di natura ancestrale e legate alla sfera più antica e primordiale della sessualità umana, furono definite deplorevoli già nel tardo Impero Romano, e furono definitivamente bandite dai papi cristiani. In particolare, sembra che fu il papa Gelasio I a istituire, sul ceppo reciso dei Lupercali, una festività dedicata all’amore, associandola idealmente alla protezione del santo Valentino.
È conosciuta, in ogni caso, la leggenda, secondo cui il santo avrebbe donato a una fanciulla povera una somma di denaro, necessaria come dote per il suo sposalizio, che, senza di questa, non si sarebbe potuto celebrare, esponendo la ragazza, priva di mezzi e di altro sostegno, al rischio della perdizione. Il generoso dono – frutto di amore e finalizzato all’amore – avrebbe dunque creato la tradizione di considerare il santo vescovo Valentino come il protettore degli innamorati.
Una delle tesi più note è che l’interpretazione del giorno di san Valentino come festa degli innamorati si debba ricondurre al circolo di Geoffrey Chaucer, che nel Parlamento degli Uccelli associa la ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia; tuttavia, studiosi come Henry Kelly e altri hanno messo in dubbio questa interpretazione. In particolare, il fidanzamento di Riccardo II sarebbe da collocare al 3 maggio, giorno dedicato a un altro santo, omonimo del martire, san Valentino di Genova.
Pur rimanendo incerta l’evoluzione storica della ricorrenza, ci sono alcuni riferimenti storici, i quali fanno ritenere che la giornata di san Valentino fosse dedicata agli innamorati già dai primi secoli del II millennio. Fra questi, c’è la fondazione a Parigi, il 14 febbraio 1400, dell'”Alto Tribunale dell’Amore”, un’istituzione ispirata ai princìpi dell’amor cortese. Il tribunale aveva lo scopo di decidere su controversie legate ai contratti d’amore, ai tradimenti e alla violenza contro le donne. I giudici venivano selezionati in base alla loro familiarità con la poesia d’amore.
La più antica “valentine” di cui sia rimasta traccia risale al XV secolo e fu scritta da Carlo d’Orléans, all’epoca detenuto nella Torre di Londra dopo la sconfitta alla battaglia di Agincourt. Carlo si rivolge a sua moglie (la seconda, Bonne di Armagnac) con le parole: Je suis desja d’amour tanné, ma tres doulce Valentinée… (Sono già malato d’amore, mia dolcissima Valentina).
Successivamente, nell’Amleto di Shakespeare (1601), durante la scena della pazzia di Ofelia (scena V dell’atto IV), la fanciulla canta vaneggiando: “Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina“.
Inoltre, alla metà di febbraio si riscontrano i primi segni di risveglio della natura; nel Medioevo, soprattutto in Francia e Inghilterra, si riteneva che in quella data cominciasse l’accoppiamento degli uccelli, quindi l’evento si prestava a essere considerato la festa degli innamorati.
(da Wikipedia)