Si seguito il comunicato  del Comitato organizzatore

-“Perché non possiamo sapere che Acqua beviamo?” – “Perché non viene sfruttata l’acqua delle sorgenti e dei pozzi di Messina?” – “Perché non mantenere la gestione dell’acqua in mani pubbliche?”: sono solo alcune delle domande che il Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto!” ha posto ad alta voce oggi a Palazzo Zanca in occasione del convegno “Acqua in Sicilia: quale futuro?” a cui hanno partecipato alcune realtà associative e di movimento siciliane.

Nell’occasione è stato illustrato il contenuto del dossier che ora è disponibile per tutte/i sulla pagina fb del Comitato.

In particolare Ciccio Mucciardi ha ricordato le battaglie del Comitato che proprio oggi compie un anno di attività; Rino Baeli ha illustrato le mappe delle ingenti risorse idriche presenti nel nostro comune; Mariangela Pizzo ha raccontato il caso dell’arsenico nell’acqua di Nizza; Patrizia Cammaroto ha esaminato le numerose richieste avanzate dal Comitato agli organi competenti ottenendo risposte ambigue e poco trasparenti; Nicola Arena ha ricordato la battaglia per l’acqua pubblica contro la decisione della commissaria regionale dell’Ati di privatizzare la gestione del servizio idrico del messinese.

Dopo l’illustrazione del dossier sull’acqua a Messina la parola è passata alle realtà invitate.

Anna Bonforte da Catania del Forum Acqua Bene Comune ha ricordato la battaglia per l’acqua pubblica in Sicilia, evidenziando l’importanza di agire in rete e di resistere alle minacce di privatizzazione che persistono in tutta la Sicilia.

Giuseppe Maria Amato da Enna di Legambiente Sicilia ha messo in luce l’incredibile stato in cui versano le dighe siciliane, documentato da un dettagliato report dell’associazione i cui contenuti si ritrovano ampiamente nella recente relazione della Corte dei Conti sugli invasi siciliani.

Stefano da Palermo di Ape (Assemblea Popolare Ecologista) ha inserito il tema dell’acqua nell’ambito dei cambiamenti climatici e delle situazioni di marginalità economiche e sociale delle nostre città.

Salvo Irrera del Comitato Jonico Beni Comuni ha inviato un documento con il quale ha ricordato l’importanza della difesa dell’acqua come bene comune, confermando l’impegno che ci accomuna nella battaglia per una maggiore trasparenza nella pianificazione, realizzazione e gestione di opere e servizi pubblici.

Di particolare interesse l’intervento del prof. Palmiro Mannino di Randazzo, che ha parlato delle risorse idriche della Sicilia ed in particolare della provincia di Messina.

Nel corso del convegno è stata accolta con uno scrosciante applauso la notizia che la Corte dei Conti ha individuato diversi motivi per rifiutare la registrazione della delibera del Cipess sul progetto definitivo del ponte sullo Stretto, rimettendo la decisione all’organo collegiale della Corte.

A conclusione del convegno è stata annunciata l’adesione del comitato al Forum  Acqua Bene Comune ed è stata data lettura del Manifesto del comitato!