Una Piazza Duomo gremita ha accolto, ieri, la grande manifestazione nazionale “No Ponte”, un corteo pacifico che ha riunito comitati, associazioni, sindacati, studenti e semplici cittadini di Sicilia e Calabria, uniti nel dire “no” al progetto del ponte sullo Stretto. La piazza ha tributato lunghi applausi ai due interventi più attesi della giornata: quello della segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, e quello della senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia, entrambe salite sul palco per ribadire l’opposizione al progetto del governo Meloni e per chiedere un cambio di rotta sulle priorità infrastrutturali del Paese.  Molto dura la Schlein col governo Meloni: «Vi dovete fermare. Vergognoso buttare 13 miliardi sottraendoli ai cittadini».

Nel suo discorso, Elly Schlein ha sottolineato come il recente stop al progetto rappresenti «una vittoria dei comitati, una vittoria dei vostri argomenti portati avanti con pazienza». La segretaria del PD ha poi richiamato le motivazioni della Corte dei Conti, parlando di «procedure forzate, violazioni delle direttive europee su ambiente e appalti, dati incompleti e assenza di una nuova gara nonostante modifiche sostanziali». Nella bacchettata al governo, inoltre ha aggiunto: «Vi dovete scusare per aver buttato 13 miliardi sottraendoli alle infrastrutture che servono a siciliani e calabresi: treni, strade, case per studenti, servizi essenziali. Quante cose si potevano fare con quei soldi invece della propaganda fallimentare di questo governo?».

Precedentemente, ha parlato la senatrice Barbara Floridia (M5S) che ha sottolineato: «Hanno violato le direttive UE e nascosto carteggi con Bruxelles. Vogliamo la verità».  E ha annunciato un’interrogazione parlamentare per ottenere la pubblicazione del carteggio tra governo italiano e Commissione europea: «È gravissimo che né i cittadini né i parlamentari sapessero di questi scambi. Devono essere resi pubblici. Dobbiamo liberare lo Stretto da questa destra allo sbando». Tra gli applausi della piazza, la senatrice messinese ha rimarcato come le criticità denunciate da anni, dal fronte No Ponte, siano, ormai, messe «nero su bianco» aggiungendo che: «Si violano due direttive europee, ci sono più di 150 prescrizioni da risolvere e un iter illegittimo. Per cosa? Per prenderci 14 miliardi, parte dei quali già spesi.». La senatrice ha, poi, denunciato i tagli previsti nella legge di bilancio: «Meloni toglie 869 milioni alla scuola pubblica e oltre un miliardo ai fondi di coesione per il Sud, mentre investe 23 miliardi nelle armi. Vi sembra normale?».

La voce dei sindacati e dei comitati ha visto, tra i tanti, salire sul palco Pietro Patti e Luigi Giove per la CGIL, Mariella  Valbruzzi, Guido Signorino e Rossella Bulsei per i comitati.
I loro interventi hanno richiamato il bisogno urgente di investire nelle infrastrutture reali e quotidiane, nel trasporto pubblico, nella sicurezza stradale, nel lavoro stabile e nella tutela ambientale, anziché in «un’opera che continua a sottrarre risorse senza garantire alcuna ricaduta immediata per la popolazione». Il corteo ha attraversato Messina per poi confluire in Piazza Duomo, completamente riempita da bandiere, striscioni, famiglie, giovani e attivisti. L’atmosfera, sempre pacifica, ha espresso una chiara volontà collettiva: fermare il progetto del ponte e chiedere investimenti concreti e trasparenti per Sicilia e Calabria. La mobilitazione non si ferma qui, hanno ricordato tutti gli intervenuti.

Ieri, però, Piazza Duomo ha lanciato un messaggio forte ed inequivocabile: lo Stretto di Messina non è in vendita.

Messina, 15 mila in piazza: il corteo https://www.newsmessina.it/2025/11/29/messina-15-mila-in-piazza/