Sabato 29 novembre, presso la sede della Comunità Ellenica dello Stretto, si è tenuta la conferenza La poesia cavafiana italiana, condotta dalla dott.ssa Giorgia Karvunaki e moderata dalla dott.ssa Cristina Provenzano.
L’evento ha analizzato, minuziosamente, la figura e l’eredità culturale di Costantinos Kavafis, nel contesto greco, italiano ed europeo.
Kavafis, una delle voci più originali della letteratura greca moderna, unisce, nella sua poesia, la memoria dell’ellenismo e la sensibilità novecentesca. La sua scrittura, caratterizzata da sobrietà formale e tono colloquiale, integra, come precisato dalla relatrice, tre dimensioni fondamentali: storica, filosofica e sensuale.
Nelle poesie storiche, Kavafis rievoca personaggi e momenti dell’età ellenistica, romana e bizantina, privilegiando epoche di declino più che di trionfo. Alessandria, sua città, diventa teatro di un passato che riflette sorprendentemente il presente, mostrando come la natura umana rimanga immutabile attraverso i secoli. La sua poetica mira a nobilitare la fragilità umana, illuminandola con sincerità e lucidità. Proprio questa capacità di rendere universale l’esperienza individuale ha fatto di Kavafis un classico del XX secolo, riconosciuto pienamente solo dopo la sua morte nel 1933. La ricezione italiana è stata particolarmente significativa. Ungaretti lo conobbe in gioventù ad Alessandria, mentre Eugenio Montale ne intuì la grandezza, traducendolo e promuovendolo sulla stampa.
Molti poeti italiani del secondo Novecento riconobbero in lui una voce affine per ironia, visione del tempo e inquietudine esistenziale. Oggi Kavafis continua a rappresentare un ponte tra Grecia ed Europa, capace di parlare con limpidezza e attualità alla condizione umana. Il ciclo degli incontri culturali della Comunità Ellenica non si ferma con questo evento.
Giovedì 4 dicembre, sempre nell’ambito della “Poesia greca del XX secolo“, la dott.ssa Annamaria Celi presenterà i due nobel per la Letteratura: Giorgio Seferis e Odissea Elysis.
