Una mattinata densa di argomenti toccanti per non dimenticare la pagina più buia del nostro recente passato, una macchia indelebile che mai potrà e dovrà essere cancellata e che, per questo motivo, è doveroso ricordare.

Ed è ciò che fa da vent’anni l’Università di Messina, promuovendo eventi dedicati alla Giornata della Memoria, per ricordare il dramma della Shoaha cui ombra aleggia ancora fortemente nel nostro tempo.

Questa mattina l’Aula Magna del Rettorato ha ospitato le riflessioni del giornalista e scrittore Massimo De Angelis, un evento organizzato nell’ambito delle attività del Dottorato di ricerca in Scienze Umanistiche del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, e moderato dalla Professoressa Giovanna Costanzo, associato di Filosofia Morale.


Presenti in sala anche alcune classi degli istituti “La Farina” e “Modica”.

Massimo De Angelis, giornalista e scrittore, è autore di studi di filosofia e sul mondo digitale. Già direttore del trimestrale «Nuova civiltà delle macchine», ha scritto “Post. Confessioni di un ex comuni­sta” (2003) sulla sua esperienza politica; “Hitler, una emozione incarnata” (2013), una riflessione storico-filosofica sul Novecento. Si è anche occupato della cultura politica della sinistra italiana e del pensiero neoconservatore americano.

A portare i saluti della Rettrice, il Prorettore Antonino Germanà, che ha parlato di “ricorrenza importante nei confronti della quale l’Università di Messina si è sempre mostrata attiva nel commemorarla”. Il Prorettore ha aggiunto: “Ricordare è fondamentale, perché noi educatori abbiamo il compito di riportare alla memoria dei giovani un momento buio della nostra storia nazionale”.

Tacere significa mettersi dalla parte di coloro che la Shoah l’hanno progettata, organizzata e che, con lo stesso tenore, l’avevano pianificata credendo fosse possibile farla cadere nell’oblio.