Presentato, ieri pomeriggio, alla libreria Mondadori bookstore (ex Ciofalo), la raccolta “Stiamo Strette“, composto da 17 racconti dedicati allo Stretto di Messina, in una unione simbolica di cultura e di intenti, tra Messina e Reggio, tra Scilla e Cariddi.
L’opera è frutto di un progetto politico e poetico, da considerare un atto d’amore verso un territorio bistrattato, da difendere con ardore, perché è patrimonio dell’umanità.
La battaglia del collettivo strettese usa come arma la parola e la penna.
Tra le tante scrittrici che hanno aderito al progetto troviamo Anna Mallamo, Daniela Orlando, Eliana Camaioni, oltre a un colto gruppo di autrici reggine.
La prefazione è stata affidata a Claudia Fauzia, mentre la bella copertina è frutto del disegnatore Francesco Piobicchi. L’incontro di ieri è servito a far conoscere, non solo i racconti delle autrici presenti , ma anche ad aprire un dibattito acceso sulla costruzione del ponte, un ecomostro che cambierà uno dei panorami più belli del mondo.
Tra le autrici messinesi è stato sottolineato il tema del “torpore“, poichè per parecchi messinesi il tema del “ponte” sembra non interessare, come se alcuni cittadini fossero vittime di una ipnosi collettiva che le fa piombare nel torpore.
Invece bisogna arrabbiarsi, bisogna indignarsi perchè “ci stanno colonizzando per costruire un ecomostro“.
Caratteristico è l’ultimo racconto che chiude l’opera, in cui, in uno stretto futuristico, sopra i ruderi del ponte abbattuto da vari terremoti, si prova a ricostruire, muro su muro, rudere su rudere, per poi cadere e tornare rudere, in una sorta di eterna incompiuta, figura molto comune alle città di Messina e Reggio Calabria.
Ma complessivamente i racconti sono un inno alla bellezza dello Stretto di Messina ed alla terra siculo-calabrese, un mix di sensazioni, panorami e vicende in cui trovarsi e ritrovarsi nella propria unicità di vedute.