Inaugurata, sabato pomeriggio, presso l’Associazione Spazioquattro di Messina, la bipersonale degli artisti Bruy Vitaliya e Carmelo Cacciola, con un mix di opere che, all’osservatore, appaiono complementari tra di loro.
Infatti, nonostante la diversità dei soggetti raffigurati da ciascun artista, nel complesso, ai chiaroscuri di Bruy si oppongono (o sovrappongono) le tele ricche di colore e vivacità di Cacciola. Vitaliya, ucraina di nascita, e, ormai, da tempo adottata dalla nostra città, propone una serie di tele raffiguranti bocconi (o murici), nasse, lumachelle di mare, capesante, turritelle ed ogni tipologia di conchiglia, su uno sfondo nero che risalta, in modo quasi tridimensionale, l’oggetto della tela stessa.
La particolarità della pittura dell’artista ucraina è la grande cura dei dettagli, come, ad esempio, la presenza, in una tela, di un ragno che scende dall’alto, con tanto di filo da cui l’aracnide pende. Invece, la pittura di Cacciola varia in modo assoluto sia nei soggetti utilizzati nelle tele, sia nei colori, vivaci e molteplici. D’altronde per Cacciola la ” fantasia è quel privilegio che permette viaggi in luoghi dove nessuno è stato prima e la pittura il mezzo per descriverli “. Le tele di Cacciola, però, hanno un elemento comune: un filo bianco che attraversa ogni dipinto, una sorta di filo del destino che unisce ogni opera, che spesso avvolge gli oggetti raffigurati, con uno stretto valore filosofico: una sorta di filo (un destino!) a cui ogni opera (ogni essere umano?!?) non può sfuggire ed è legato per l’eternità.
La mostra sarà fruibile, ogni pomeriggio, dalle 17.00 alle 20.00, fino a venerdì 9 maggio.